Il bonus mobili è stato prorogato per tutto il 2025.

L’incentivo si concretizza in una riduzione dell’Irpef da detrarre in un periodo di 10 anni per agevolare l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, destinati all’arredamento di immobili oggetto di interventi di ristrutturazione.

Il limite di spesa per l’arredamento è fissato in 5.000 euro, con percentuale di detrazione del 50%.

La condizione essenziale per fruire del bonus mobili ed elettrodomestici è quella di aver fatto svolgere interventi edilizi di ristrutturazione nell’immobile oggetto di arredo.

In particolare, il comma 2, dell’articolo 16, del decreto legge 63 del 2013 prevede che i contribuenti che fruiscono della detrazione Irpef per lavori di recupero del patrimonio edilizio possano beneficiare di un’ulteriore detrazione fiscale del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici.

Le tipologie di interventi edilizi ammessi alla detrazione fiscale comprendono:
• la manutenzione ordinaria sulle parti comuni di edifici residenziali;
• la manutenzione straordinaria, il restauro, il risanamento conservativo e la ristrutturazione edilizia delle parti comuni di un edificio residenziali e delle singole unità immobiliari residenziali;
• la ricostruzione o il ripristino dell’immobile danneggiato da eventi calamitosi;
• la ristrutturazione di interi fabbricati da parte di imprese o cooperative che provvedano, nel termine di sei mesi dalla fine degli interventi, a vendere o ad assegnare l’immobile;
• i lavori di manutenzione straordinaria finalizzati all’efficientamento energetico.

Il bonus casa prevede la detrazione fiscale del 50% in 10 anni per interventi edilizi sulla prima casa (36% su seconde case e altre tipologie di abitazioni) e fino a un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro nel 2025; di seguito, fino al 31
dicembre 2027, le agevolazioni si abbasseranno, rispettivamente, al 36% e al 30%, con limite di spesa invariato.

L’Agenzia delle entrate spiega come fare a dimostrare l’anteriorità dei lavori edilizi rispetto all’acquisto dei mobili ai fini della richiesta dell’agevolazione. Si può provare tale data da eventuali comunicazioni o abilitazioni di tipo amministrativo.

Rientra in questa documentazione la comunicazione preventiva di inizio dei lavori (CILA o SCIA) contenente la data di avvio degli interventi, qualora richiesta.

Per chiedere la detrazione fiscale al 50% occorre conservare una copia di tutta la documentazione presentata e approvata dall’ufficio tecnico del Comune di riferimento.

In tutti i casi in cui non siano richiesti i documenti di inizio dei lavori, si può sottoscrivere una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà ai sensi dell’articolo 47 del DPR 445 del 2000.

Un elenco esaustivo sugli acquisti in arredo che si possono effettuare con questa agevolazione ci viene fornito dall’Agenzia delle entrate. Si può richiedere il bonus sia per mobili nuovi che per grandi elettrodomestici.

Rientrano tra i primi:
• gli armadi e i letti;
• le cassettiere, le librerie e le scrivanie;
• i tavoli e le sedie;
• i comodini;
• i divani, le poltrone e i materassi;
• le credenze;
• gli apparecchi di illuminazione se costituiscono un necessario complemento di arredo
dell’immobile.

Tra gli elettrodomestici, ai fini del risparmio energetico, la norma richiede la classe
energetica minima pari ad:
• A per i forni;
• E per lavasciuga, lavastoviglie e lavatrici;
• F per congelatori e frigoriferi

Se gli elettrodomestici sono sprovvisti di etichetta energetica, il bonus può essere richiesto se l’esposizione dell’etichetta stessa non è obbligatoria per il modello richiesto.

Pertanto, l’elenco degli elettrodomestici ammessi all’agevolazione comprende lavatrici, asciugatrici, congelatori, frigoriferi, forni a microonde, stufe elettriche, radiatori elettrici, ventilatori e piastre riscaldanti.

È importante sottolineare che gli interventi che producono il risparmio energetico e l’utilizzo di fonti di energia alternativa, nel caso di fruizione di detrazioni fiscali, producono specifici obblighi di trasmissione.

La comunicazione telematica Enea si rende obbligatoria per utilizzi del bonusmobili 2025 nel caso specifico di acquisto di elettrodomestici.

L’Agenzia delle entrate ha stabilito che l’eventuale ritardo o mancato invio della comunicazione non comporta la perdita dell’agevolazione (Risoluzione n. 46/E del 18 aprile 2019).

l’acquisto di mobili ed elettrodomestici e la richiesta del bonus comportano una serie di adempimenti, a iniziare dalle modalità di pagamento.

Da questo punto di vista si può affermare che la proroga della misura anche al 2025 ha lasciato invariate le modalità di spesa.

I pagamenti devono essere tacciabili e regolati da bonifico postale o bancario, da carta di credito o di debito.

Non sono accettati il contante e gli assegni bancari. Sono ammessi, invece, gli acquisti a rate.

Inoltre, non è richiesto espressamente il bonifico parlante, vincolante invece per il pagamento dei lavori di ristrutturazione.

L’acquisto degli arredi deve avvenire entro il 31 dicembre 2025.

Il bonus si può richiedere mediante detrazione ai fini dell’Irpef per i 10 anni successivi a quello dell’acquisto.

Le rate annuali consentono di fruire di un buono fiscale di di massimo 250 euro per ciascunadichiarazione dei redditi, nel caso in cui si utilizzi l’incentivo per intero (5.000 euro di limite di spesa).

Il tetto di spesa e l’utilizzo dell’incentivo in più anni richiede attenzione.

Se il bonus era stato usato in detrazione già nello scorso anno grazie a lavori edilizi relativi al 2024, è necessario detrarre la quota dei relativi acquisti dai 5.000 euro del 2025.

Il contribuente che aveva acquistato mobili nel 2024 per 2.000 euro per effetto di lavori edilizi sulla stessa unità abitativa iniziati già nel 2024, il tetto di spesa detraibile nel 2025 è pari a 3.000 euro.

I documenti che attestino il pagamento dei mobili vige l’obbligo di conservazione.

Si tratta di ricevute dei bonifici, di documenti di pagamento mediante carte di credito e debito e di fatture di acquisto, e dei servizi annessi es. di trasporto e montaggio.