Realizzato in Spagna, precisamente ad Alcobendas, vicino Madrid, il primo ponte pedonale stampato in 3D.
La struttura, inaugurata lo scorso 14 dicembre presso il parco urbano di Castilla-La Mancha, è stata progettata dall’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna (IAAC); ha una lunghezza complessiva di 12 metri e una larghezza di 1,75 metri ed è formato da strati di polvere di  cemento microrinforzata con polipropilene. La struttura è è composta da 8 blocchi, tutti riprodotti con la stampa 3D e secondo gli esperti con quest’opera l’Istituto di Architettura Avanzata della Catalogna ha dimostrato di essere un pioniere mondiale nello uso della stampa 3D.
Ma cos’è la stampa 3d?
E’ una nuova tecnologia sviluppata negli ultimi anni che costituisce un’evoluzione della stampa in 2D: si passa dalla stampa di documenti o foto su carta alla realizzazione di veri e propri oggetti. Gli oggetti vengono prodotti mediante i seguenti passaggi:
modellazione digitale (solitamente sviluppata in CAD o scansionata tramite apposite apparecchiature laser)
sovrapposizione perfetta di strati di polimeri condensati di varia natura in grado di aggregarsi per formare vera e propria materia solida
realizzazione della figura che rispetta tutte e 3 le misure nello spazio reale precedentemente realizzata al computer

Altri vantaggi della stampa 3D su larga scala sono la versatilità e la libertà di costruire elementi strutturali senza stampi, una flessibilità complessiva e l’adattabilità a qualsiasi forma, e un design architettonico incredibilmente preciso in grado di sopportare grandi carichi. Gli sviluppi futuri possono variare dalla progettazione alla produzione di elementi per “arredo urbano”, ma anche di vere e proprie strutture che possono servire per la conservazione del patrimonio storico-artistico e culturale.

In questo caso il ponte 3D è stato sviluppato attraverso la progettazione parametrica, che permette di ottimizzare la distribuzione dei materiali e ridurre la quantità di rifiuti, riciclando la materia prima durante la fabbricazione. Il design permette anche di massimizzare le prestazioni strutturali, essendo in grado di smaltire il materiale solo dove è necessario, con la totale libertà di forme.

Il progetto esecutivo è stato sviluppato da un team multidisciplinare di architetti, ingegneri meccanici e ingegneri strutturali, tra cui l’italiano Enrico Dini, inventore ed esperto della produzione 3D su larga scala e collaboratore IAAC.