Il Governo ha introdotto per il 2020 un bonus facciate del 90%, per la ristrutturazione dei prospetti esterni degli edifici. La misura è stata introdotta per rilanciare gli investimenti per il restauro e il recupero delle facciate di palazzi e condomini. Il bonus facciate consiste in “un credito fiscale del 90% per chi rifà nel 2020 la facciata di casa o del condominio. La nuova detrazione servirà a rilanciare la cura degli stabili, la riqualificazione del patrimonio edilizio e il risparmio energetico con effetti immediati nel settore edilizio, sul decoro urbano e sulle entrate fiscali.
Secondo una stima del Centro studi dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (Ance), il bonus facciate potrebbe creare un giro d’affari da 2,8 miliardi di euro e il costo per l’erario dovrebbe aggirarsi intorno a 12 milioni di euro per il 2021, anno in cui si manifesteranno gli effetti finanziari sul bilancio statale. Non è ancora stato reso noto a quali interventi si applicherà il nuovo bonus facciate, ne se si aggiungerà ai bonus fiscali già in vigore a favore delle abitazioni.
Ad oggi, i lavori su singole unità immobiliari e condomini per rifacimento di intonaci e finiture, rivestimento delle facciate, coibentazione, ecc. godono del bonus ristrutturazione del 50%, mentre la coibentazione, l’installazione di sistemi a cappotto e le facciate ventilate accedono all’ecobonus del 65%. Nei condomini, se i lavori migliorano la prestazione energetica e interessano almeno il 25% dell’involucro, la percentuale di detrazione arriva al 70%-75%, se sono associati al miglioramento sismico in zona sismica 1, 2 e 3 addirittura all’85%. In quest’ultimo caso si è molto vicini al 90% previsto dal bonus facciate, mentre i lavori agevolati al 50% e al 65% potrebbero salire al 90%, diventando molto più convenienti.
Attendiamo di leggere la Manovra 2020, i requisiti e i limiti del nuovo bonus. Si stima che in Italia ci sono: 1 milione di edifici costruiti dal 2000 ad oggi; 5,5 milioni costruiti dagli anni ’60 alla fine del Novecento; 1,8 milioni tra 1946 e 1960; 1,4 milioni tra le due guerre; 2,2 milioni costruiti prima del 1919, per un totale di 11,9 milioni di edifici residenziali. Il nostro studio apprende con soddisfazione della volontà del Governo di introdurre un bonus destinato al rifacimento delle facciate degli edifici, perché sono molti gli edifici nella provincia di Venezia, Padova e Treviso che hanno un urgente bisogno di opere di rifacimento estetico, isolamento termico ma anche per la sicurezza delle persone.
Bisogna inoltre ricordare che attualmente esistono altre possibilità di detrazioni fiscali: il sismabonus, già prorogato fino al 2021 che permette di recuperare buona parte della spesa per adeguare il proprio edificio contro il rischio sismico; le detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica ed edilizia degli immobili che resteranno in vita un altro anno e l’ecobonus, e il bonus mobili prorogati al 31 dicembre 2020. Non cambieranno le aliquote delle agevolazioni, ma l’unica novità potrebbe essere rappresentata dallo sconto immediato in fattura alternativo alle detrazioni.
La detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici è prorogata per tutto il 2020. Saranno incentivati con un bonus del 65% gli interventi di riqualificazione energetica globale, i lavori sull’involucro, l’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti, la sostituzione di scaldacqua tradizionali, l’acquisto e posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione degli impianti esistenti.
La detrazione del 65% per gli interventi sull’involucro potrebbe accavallarsi al nuovo bonus facciate del 90%, che diventerà operativo dal 1° gennaio 2020 e avrà durata di un anno. Per fare delle valutazioni più approfondite sarà necessario attendere i dettagli della nuova detrazione.
Otterranno una detrazione fiscale del 50% la sostituzione delle finestre comprensive di infissi, l’acquisto e posa in opera delle schermature solari, la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione in classe A, la sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti a biomassa.
Si può inoltre presumere che per gli interventi di riqualificazione energetica delle parti comuni di edifici condominiali che interessino almeno il 25% dell’involucro, resterà confermata la detrazione del 70%, che sale al 75% se con l’intervento di miglioramento della prestazione energetica invernale ed estiva si consegue almeno la qualità media di cui al DM 26 giugno 2015. Resteranno invariati i tetti di spesa già esistenti che saranno ripartite in dieci quote annuali.
Per tutto il 2020, il bonus ristrutturazioni consentirà di detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute fino al 31 dicembre 2020, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare, per la riqualificazione edilizia delle abitazioni e delle parti comuni degli edifici condominiali. L’agevolazione, riguarda gli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, nonché i lavori su immobili danneggiati da calamità, l’acquisto e costruzione di box e posti auto, l’eliminazione delle barriere architettoniche, la prevenzione degli illeciti, la cablatura e riduzione dell’inquinamento acustico, gli interventi per il risparmio energetico, l’adozione di misure antisismiche, la bonifica dall’amianto, la messa in sicurezza contro gli infortuni domestici.
All’interno del pacchetto di detrazioni fiscali sugli interventi di ristrutturazione degli immobili c’è anche il bonus sull’acquisto di immobili situati in edifici ristrutturati dalle imprese e messi in vendita entro 18 mesi dalla fine dei lavori. La detrazione del 50% si calcola sul 25% del prezzo di acquisto. Si può anche in questo caso presumere che l’agevolazione sarà prorogata.
La proroga al 31 dicembre 2020 riguarda anche la detrazione Irpef del 50% per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici di classe non inferiore alla A+ (A per i forni), destinati ad arredare un immobile oggetto di ristrutturazione. Al momento, a prescindere dall’entità delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, l’importo massimo di spesa detraibile per i mobili e gli elettrodomestici è di 10.000 euro, IVA compresa, e la quota detraibile è pari al 50% della spesa sostenuta. Le regole non dovrebbero cambiare, ma si attende comunque il testo della nuova norma.