I progetti rientranti nelle categorie di edifici alti, aree urbane e innovazioni tecnologiche, hanno gareggiato per vincere riconoscimenti alla Tall and Urban Innovation Conference 2021 tenutasi virtualmente dal 18 al 20 maggio.

La giuria del Council on Tall Buildings and Urban Habitat -CTBUH- di Chicago – ha nominato Vancouver House, come “Best Tall Building Worldwide” il miglior edificio più alto al mondo, oltre a nominare i vincitori in altre 29 categorie di premi.

Il Vancouver House è un grattacielo residenziale neo-futurista realizzato a Vancouver nella Columbia Britannica in Canada.

I lavori di costruzione sono iniziati nel 2016 e sono terminati alla fine del 2019.

Progettato dall’architetto danese Bjarke Ingels, il Vancouver House è caratterizzato da una forma originale che parte da una base a pianta triangolare che gradualmente, procedendo verso l’alto, si trasforma diventando rettangolare alla cima.

Questa traslazione che avviene sul corpo dell’edificio deriva dalla volontà di sfruttare al meglio il lotto triangolare su cui esso sorge, incastonato, fra l’altro, tra tre grosse arterie di traffico che si snodano tutto intorno.
Un sito quindi altamente problematico e articolato che però il progetto ha saputo ribaltare in un’opportunità di riqualificazione urbana funzionale, migliorandone l’ambiente.

Vancouver House, è stato premiato per il suo concetto innovativo di masse rovesciate e per il fatto di sorgere su questo sito articolato che funge da ingresso principale a Vancouver, su un’area stretta e triangolare dove un ponte principale si biforca in tre direzioni una volta raggiunto il centro.

La forma unica della torre è stata generata in risposta diretta alle caratteristiche e ai vincoli del sito, ergendosi come uno degli edifici più alti lungo lo skyline della città per un’altezza di 151 metri e prevede 600 unità residenziali che occupino la torre di 49 piani.

La torre è situata su un podio di nove piani e offre alloggi in affitto con un mix di spazi commerciali e di vendita al dettaglio.

Il profilo ondulato dell’edificio residenziale sembra torcersi verso l’alto dalla sua base triangolare, crescendo gradualmente in una geometria rettangolare che si erge sopra il centro di Vancouver.

Progettato da Bjarke Ingels Group, lo sviluppo complessivo di Vancouver House comprende quattro edifici distinti che si ergono sopra una nuova comunità sul lungomare, il “distretto della spiaggia”.

Con un sito triangolare limitato dalle strade e dal ponte limitrofo, il team BIG ha lavorato con un terreno edificabile limitato nella progettazione e nel suo sviluppo.

La soluzione alle difficili condizioni si traduce in un insieme di edificio completamente nuovo, unico, con una tipologia che abbraccia la forma del sito.

Mentre la torre di Vancouver House si erge da sola come un punto di riferimento, l’intero progetto è stato pianificato da bjarke ingels, con ogni componente che serve a creare una comunità completa e chiamata distretto della spiaggia.

Alla sua base, l’impronta della torre è condizionata dai due importanti elementi vicini, tra cui un arretramento di 30 metri dal ponte Granville che assicura che nessun residente abbia finestre e balconi nel mezzo del traffico intenso, ma di godere la massima luce solare e circondato da un parco adiacente che limita quanto a sud l’edificio può essere costruito.

Di conseguenza, l’impronta è limitata a un piccolo triangolo. La Vancouver House è un discendente contemporaneo del Flatiron Building a New York City, recuperando gli spazi perduti per vivere mentre la torre sfugge al rumore e al traffico alla sua base.

Nella tradizione di Flatiron, l’architettura di Vancouver House non è il risultato di eccessi formali o idiosincrasie architettoniche, ma piuttosto figlia delle sue circostanze: il sito trisecato e i limiti degli edifici vicini e gli spazi del parco. Quando la torre sale, il rumore, lo scarico e l’invasione visiva del Granville Bridge vengono cancellati.

Il progetto recupera l’area perduta mentre la torre libera la zona di influenza del ponte, spostandosi gradualmente a sbalzo sul sito.

Questo movimento trasforma il triangolo inefficiente in una piastra rettangolare ottimale, aumentando gli spazi desiderabili per vivere alla sua sommità, mentre libera un generoso spazio pubblico alla sua base.

La silhouette risultante ha un aspetto unico che cambia da ogni angolazione e ricorda un sipario che viene aperto, accogliendo le persone che entrano in città dal ponte.